Leonardo Ingegnere

L'Arno non era interamente navigabile da Firenze al mare a causa della irregolarità del fondo, che innalzava ed abbassava considerevolmente il livello del fiume nei diversi tratti, e di una gola che stringeva il suo corso tra Signa e Montelupo.
Leonardo ideò vari progetti atti a rendere il fiume navigabile: fra questi il più impegnativo prevedeva l'apertura di un canale che collegasse Firenze al mare passando per Prato e Pistoia, superando il passo di Serravalle con l'apertura di una galleria e sfociando infine nel Tirreno a sud-ovest di Pisa.
Integrava questo progetto l'idea di allagare la Val di Chiana a sud di Firenze perchè funzionasse come bacino di riserva idrica.
Un'ulteriore risorsa d'acqua doveva essere ottenuta congiungendo il nuovo lago ed il Trasimeno, che si pensava di collegare a sua volta al Tevere per mezzo di un canale sotterraneo.

Alcuni disegni dimostrano che Leonardo aveva studiato dettagliatamente i corsi d'acqua in prossimità di Firenze.
I fogli mostrano il Rifredi, il Mugnone, il Mensola e l'Oglio nei punti in cui confluiscono nell'Arno e nei pressi della città.

Le indicazioni di Leonardo quanto alla costruzione delle chiuse, che egli consigliava di praticare nei campi, lontano dai corsi d'acqua (f.27), vennero puntualmente seguite dagli ingegneri fiorentini, che deviarono il corso dell'Arno.

Questa è la descrizione leonardiana del sistema di costruire una chiusa attraverso un corso d'acqua stretto:

"..in ogni 3 braccia sia fitto un palo a castello, grosso quanto puoi, che più grosso è meglio; e le loro stremità sien d'equale altezza; sopra de' quali si fermi un legnio, a uso di trave, fortissimamente; di poi si tolga legnami lunghi con tutti li sua rami, i quali legnami s'appoggino sopra il predetto trave, e si fermino coll'uncino del medesimo ramo a esso trave; e si facciano spessi quanto si può, colli rami inverso l'avvenimento dell'acque; e si carichino poi di ghiara e di sassi".

Lavorando al servizio dei dominatori francesi di Milano, egli stilò dei progetti di canalizzazione delle acque pensando ad un miglioramento del canale Martesana, che congiungeva Milano al lago di Como attraverso l'Adda .

Leonardo suggerì di superare un grave ostacolo sul suo corso, costituito da una gola, costruendo in quel punto una chiusa formata da una diga di novanta piedi e da una galleria sotto la gola.
Questo progetto non venne eseguito, ma alcuni suggerimenti per migliorare la funzionalità del canale vennero portati a termine più tardi, nel XVI secolo.
Leonardo compilò anche, per Cesare Borgia, dei progetti per prosciugare le paludi intorno a Piombino e redasse studi analoghi per Giuliano de' Medici allo scopo di sanare le paludi Pontine.
Al Senato Veneto presentò dei disegni in cui si progettava l'allagamento, per ragioni difensive, delle pianure del basso Isonzo, nei pressi di Trieste.
A questo fine ideò una diga regolabile che venne in seguito utilizzata per ovviare ai problemi dei fiumi Loira e Cher e per prosciugare le paludi di Romorantin.

Leonardo fu anche un eccezionale ingegnere meccanico. Con lui la rappresentazione grafica della macchina assume una fisionomia, che prelude ai procedimenti moderni del disegno di macchine.
Le intuizioni vinciane precorrono di secoli le invenzioni moderne. Ai disegni di Leonardo si devono la prima idea dell'elica, del paracadute e del carro armato, e molti altri progetti nell'ambito delle macchine da guerra e degli utensili. Una tra le più caratteristiche macchine vinciane è la macchina per intagliare lime, completamente automatica, con carrello scorrevole comandato e movimento intermittente del martello percussore.