Nascita e Giovinezza

Leonardo nacque a Vinci il 15 aprile del 1452, figlio naturale di Ser Piero di Vinci e di Caterina. La madre, secondo l'Anonimo Gaddiano, era "di buon sangue". Nel 1457 era moglie di un tale Accattabriga di Piero del Vacca e abitava ad Archiano, in un podere di proprietà della famiglia di Ser Piero.

Nella famiglia del padre si potevano annoverare molti notai. Ser Piero, subito dopo la nascita di Leonardo, sposò Albiera di Giovanni Amadori e nel 1457 Leonardo, a 5 anni, figura tra i familiari accolti in casa, insieme a Ser Antonio, di 85 anni, Monna Lucia, sua moglie, di 64 anni, Ser Piero stesso, di 30, e Donna Albiera, di 21.

La famiglia viveva modestamente, ed i primi rudimenti delle lettere il piccolo Leonardo dovette apprenderli dalla matrigna e dalla nonna.
Un episodio soltanto dell'infanzia rimase talmente impresso nella mente del piccolo da meritare di essere ricordato in un manoscritto molti anni dopo, al f.162r del "Codice Atlantico":
"Nella prima ricordazione della mia infanzia e' mi parea che, essendo io in culla, un nibbio venisse a me, e molte volte mi percotesse con tal coda dentro alle labbra".
Quando avrebbe studiato il volo degli uccelli, Leonardo avrebbe trovato in questo evento un presagio del suo interesse per il volo.

Dopo la morte del nonno, Ser Piero si trasferì a Firenze, per vivere a pigione in una casa sulla via delle Prestanze.
Quando, nel 1480, ser Piero passò ad abitare in una casa di via Ghibellina, Leonardo non figura più tra i facenti parte della famiglia.

Della sua prima educazione scrive il Vasari: "...egli si mise a imparare molte cose, e cominciate poi l'abbandonava. Ecco nell'abaco egli, in pochi mesi, ch'e' v'attese, fece tanto acquisto, che movendo di continuo dubbi e difficoltà al maestro che gl'insegnava, bene spesso lo confondeva".

Certamente in questi anni Leonardo coltivò la musica, arte in cui era versato, e il suo interesse precipuo, il disegno. Il Vasari ricorda come Ser Piero mostrasse i primi saggi del figlio ad Andrea di Cione, detto il Verrocchio e come, consigliato di avviarlo alle arti, lo mettesse "a bottega" da lui.