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Cielo X

Empireo
Pd. XXX - XXXI - XXXII - XXXIII


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Beati: tutti i beati
Figurazioni:
"Le immagini della terra in quello che ha di più puro e più bello aiutano la fantasia nella mirabile visione; ma sono come spiritualizzate e quasi sollevate in un'atmosfera luminosa d'incanto" (F. Maggini, Lettura del canto XXXI, 1964)

1. Fiume di luce
I beati appaiono a Dante come le due rive fiorite di un fiume di luce. Incessantemente gli angeli, come rosse faville, si muovono fra i fiori e l'acqua luminosa (Pd. XXX, 61-69).
Ma questa prima imperfetta visione è destinata a mutarsi presto: in realtà non cambia l'oggetto contemplato, cioè il Paradiso, ma cambia, accrescendosi, la capacità di Dante di comprendere, e quindi vedere, l'oggetto della contemplazione nella sua realtà.
Pd. XXX, 78-81
son di lor vero umbriferi prefazi (anticipazioni velate della verità).
Non che da sè sian queste cose
(figurazioni) acerbe (difettose);
ma è difetto da la parte tua,
che non hai viste ancor tanto superbe
(capaci).

2. Cerchio di luce
Sotto lo sguardo intento di Dante, il fiume si trasforma, a poco a poco, in un cerchio di luce, che "è la forma più propria a significare l'eternità che non ha principio ne' fine" (Vandelli) ed i beati prendono le loro vere sembianze, specchiandosi dai loro seggi nel lago di luce come fanno le colline fiorite che sono intorno ai laghi d'acqua.

3. Candida Rosa
Gli occhi di Dante, ormai capaci di sostenere la visione del Paradiso, individuano, infine, la Candida Rosa: i petali sono costituiti dai seggi dei beati, mentre il "giallo de la rosa sempiterna" (Pd. XXX,124) è costituito dal lago di luce in cui volano gli angeli, simili ad api, e che spande d'intorno "odor di lode al sol che sempre verna (Dio è l'eterna primavera)" (Pd. XXX,126).

Pd. XXXI,1-8
In forma dunque di candida rosa
mi si mostrava la milizia santa
(i beati)
che nel suo sangue Cristo fece sposa;

Più oltre la Candida Rosa è chiamata "giardino" sia in relazione al biblico "giardino di Dio" (Ezechiele 28,13; Gioele 2,3), sia in accordo con la definizione che del vocabolo "paradiso" dava Isidoro da Siviglia: "vocabulum ex graeco in latinum vertitur 'hortus'" (vocabolo tradotto dal greco in latino "giardino").
Tutti i beati, seduti nei seggi della rosa, hanno il viso rivolto verso Dio e riflettono luminosità e letizia, ma "dentro a l'ampiezza di questo reame / casual punto non puote aver sito" (Pd. XXXII,52-53) e dunque la posizione dei beati segue un rigoroso ordinamento.

  • Il primo seggio della Candida Rosa è occupato da Maria (1), mentre le antiche donne ebree, Eva, Rachele, Sara, Rebecca, Giuditta, Ruth, sono sedute disposte una sotto l'altra "dirimendo del fior tutte le chiome" (Pd.XXXII,18), formando, cioè, una linea divisoria verticale nei seggi della rosa.
  • Gli altri beati sono disposti nei seggi "secondo lo sguardo che fee / la fede in Cristo" (Pd.XXXII,20-21): alla sinistra (B) delle antiche donne ebree, "onde il fiore è maturo" (Pd.XXXII,22), dove cioè tutti i seggi sono già occupati, "sono assisi / quei che credettero in Cristo venturo" (Pd.XXXII,23-24), alla destra (A), dove si notano ancora seggi vuoti, "quei ch'a Cristo venuto ebber li visi" (Pd.XXXII,27).

Pianeta: ---
Pd. XXX,39-42
.. ciel ch'è pura luce:
luce intellettual, piena d'amore;
amor di vero ben, pien di letizia;
letizia che trascende ogni dolzore
(dolcezza).

Il Cielo Empireo è, dunque, la visione beatifica di Dio. Esso, infatti, non è un cielo materiale, come i precedenti nove, ma è costituito da "luce ed amor" (Pd. XXVII,112) e "solo amore e luce ha per confine" (Pd. XXVIII,53-54).
"Li numeri, li ordini (angelici), le gerarchie (tre gerarchie che dispongono la virtù delle tre persone della Trinità) narrano li cieli mobili che sono nove, e lo decimo annunzia essa unitade e stabilitade di Dio. E però (per questo motivo) dice lo Salmista (Salmo 18): 'Li cieli narrano la gloria di Dio, e l'opere de le sue mani annunzia lo fermamento (il firmamento)'." (Convivio II, v, 12).