Leonardo, quando dipinse l'Annunciazione,
aveva già una cultura botanica considerevole, come risulta dalla minuta rappresentazione
di fiori e piante, anche le più umili, nel prato sul quale sta inginocchiato l'angelo.
Ma i quadri che più fortemente rispecchiano questo interesse del maestro da Vinci sono le
due Vergini delle Rocce, in cui appare una accurata
descrizione degli elementi vegetali.
Se pensiamo invece agli alberi nei paesaggi di sfondo, il repertorio botanico dei quadri
leonardeschi si amplia considerevolmente, fino a coinvolgere la gran parte della sua
produzione pittorica.
Ma il maestro da Vinci ebbe per la botanica un interesse molto più diretto nei codici
manoscritti e nei disegni, per quanto non giungesse mai a redigere un manuale scientifico
vero e proprio.
Prima di lui l'approccio degli antichi a questa scienza non era stato scientifico, ma
essenzialmente mirato a identificare le piante come medicinali o dannose per l'uomo. Con
questa ottica si accostavano al mondo vegetale Aristotele, Teofrasto
e Dioscoride.
Lo stesso Plinio, nella sua "Storia Naturale", che pure
comprende sedici libri di botanica, non si accosta alle fonti con atteggiamento critico e
commette numerosi errori.
Si può affermare che Leonardo sia il primo ad osservare l'organografia
vegetale ed a fare osservazioni interessanti per gli studiosi venuti dopo la sua epoca.
Già all'età di vent'anni, egli esegue disegni di piante pressochè perfetti.
Nella Biblioteca Reale di Windsor sono conservati molti disegni a tema vegetale e sappiamo
da Leonardo stesso che egli raccoglieva gli esemplari per conservarli in una stanza
appartata, insieme ad animali ed altre curiosità biologiche.
Giunse anche a raffigurare alcune piante imprimendole sulla carta col nerofumo, che dava
una resa quasi perfetta delle venature delle foglie.
Al momento di lasciare la scuola del Verrocchio Leonardo si
appassionò al problema della disposizione delle foglie sui fusti e al modo col quale era
possibile, osservando la struttura dei fusti esterni, determinare l'età di un albero.
Il maestro osservava con precisione il processo di accrescimento della
scorza degli alberi, studio in cui il ruolo di precursori venne attribuito invece ad altri
scienziati di molto successivi (Malpighi e Grew).
Leonardo condusse interessanti osservazioni sulla struttura e sullo sviluppo delle piante,
sulla simmetria dei loro assi secondari, sull'influenza che hanno sopra di essi gli agenti
esterni, sulla ramificazione. Scrisse trattazioni sull'eliotropismo, sul geotropismo,
sulla disposizione delle gemme all'ascella delle foglie.
Non bisogna poi dimenticare quale importanza abbiano le piante nelle allegorie e nelle
favole scritte da Leonardo, di cui spesso sono protagonisti degli alberi.