Antonio di Iacopo Benci, detto il Pollaiuolo, nacque a Firenze nel 1432 circa e fu orafo, scultore e pittore.
La sua notorietà fra i contemporanei si deve soprattutto alla sua abilità orafa e di scultore, piuttosto che alla sua opera pittorica.
Nei suoi quadri è arduo distinguere il suo lavoro dall'apporto di Piero, suo fratello, che era invece soprattutto rinomato come pittore.
La prima opera nota del Pollaiuolo è il basamento della croce d'argento conservata nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze.
Insieme con Piero, dipinse per Palazzo Medici delle "Fatiche d'Ercole" che sono andate perdute, come pure sono state distrutte durante la guerra le due tavolette conservate agli Uffizi con "Ercole e Anteo" e "Ercole e l'Idra", che probabilmente richiamavano la prima opera.
E' stata paragonata alla pittura leonardesca l'"Ercole e Deianira", conservata negli Stati Uniti.
Ancora, difficile è distinguere l'operato dei due fratelli nel "Martirio di S.Sebastiano", che, secondo il Vasari venne portato a termine nel 1475.
Famoso, dell'opera del Pollaiuolo come scultore, è il bronzetto dell'"Ercole che soffoca Anteo" e a Firenze è conservato l'altorilievo in argento per l'altare del Battistero sul tema della "Natività del Battista".
Dal 1484 Pollaiuolo fu con il fratello a Roma, e qui si dedicò principalmente alla scultura. Suoi sono il mausoleo di Sisto IV, eseguito fra il 1484 ed il 1493, il mausoleo di Innocenzo VIII e i putti della Lupa capitolina, scolpiti forse nel 1470.