Nato a Fano nel 1429, divenne segretario apostolico nel 1455 e fu un noto umanista.
Fu in polemica con Poggio Bracciolini.
Tradusse scrittori greci, tra cui Polibio, compose trattatelli di metrica, una grammatica
latina ed un ponderoso commento a Marziale.
Tra le sue poesie giovanili trascrisse, nella "Epitome", favole di Aviano e di
Fedro, alcune delle quali mancano nei codici manoscritti finora noti.