Figlio di Rodrigo Borgia e di Vannozza Catanei, Cesare, nato nel 1475 circa, quando il
padre fu eletto papa col nome di Alessandro VI, era già vescovo di Pamplona e fu
investito dell'arcivescovado.
Quando scomparve dalla scena il figlio prediletto di Alessandro VI, Giovanni duca di Gand,
che venne probabilmente assassinato per mandato dello stesso Cesare, egli depose la
porpora, ottenne dal re di Francia la contea del Valentinois e da essa prese il nome di
Valentino.
Sposò nel 1499 la sorella del re di Navarra e nel 1500, con soldati del re di Francia
stipendiati dal papa, si avviò alla volta dell'Italia, formalmente per rivendicare i
diritti della Chiesa, in realtà per farsi uno stato proprio.
Si impadronì di Imola e Forlì e fece assassinare il marito della sorella Lucrezia,
quindi diede appoggio alla Francia nella guerra per la spartizione del regno di Napoli.
Già duca di Romagna, si impossessò del ducato di Urbino ed ebbe in questi anni l'elogio
di Machiavelli, che vide in lui il "Principe" per antonomasia.
Le città del suo stesso stato, però, gli si ribellarono ed egli dovette, con l'astuzia e
con la violenza, sbarazzarsi dei nobili che avevano congiurato contro di lui (tradimento
di Senigallia).
Pensava di espandere il suo dominio quando il padre morì, il 18 agosto 1503, lasciandolo
in una situazione critica. Dovette giurare fedeltà al Sacro Collegio e pochi anni dopo
Giulio II gli tolse la Romagna.
Malato ed indebolito, venne imprigionato e costretto a fuggire prima a Napoli, poi presso
il re di Navarra suo cognato.
Morì combattendo sotto il castello di Viana.
Leonardo lavorò per lui come architetto ai tempi della sua gloria in Italia.