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Carlo II, nato nel 1248, era figlio di Carlo I d'Angiò. Il giudizio di Dante sulla politica della corona di Francia fu in generale molto severo, e in particolare si appuntò sul malgoverno di Carlo II d'Angiò nei domini italiani di Puglia e sulla sua inettitudine militare nel perenne scontro tra Angioini ed Aragonesi per il controllo dell'Italia meridionale. |
Pg. XX, 79-81
L'altro, che già uscì preso di nave,
(la sconfitta nella battaglia navale del Golfo di Napoli ad opera di Ruggero di Lauria, comandante della flotta aragonese)
veggio vender sua figlia e patteggiarne
come fanno i corsar de l'altre schiave.
L'aquila imperiale, elencando le cattive azioni dei principi cristiani, ricorda di Carlo, insieme alle poche azioni di valore, la vanità.
Pd. XIX, 127-129
Vedrassi al Ciotto (lo Zoppo) di Ierusalemme
(il pomposo titolo che Carlo volle attribuirsi)
segnata con un i la sua bontade (la "i" romana corrisponde al numero 1),
quando il contrario segnerà un emme (la "m" romana corrisponde al numero 1.000).
L'occhio dell'aquila imperiale:
Pd. XX, 61-63
E quel che vedi nell'arco declivo (l'ultima delle anime che compongono il ciglio),
Guiglielmo fu, cui quella terra plora (il meridione d'Italia),
che piagne Carlo (Carlo II d'Angiò, re di Napoli) e Federigo vivo.
(Federico II d'Aragona, re di Puglia).