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ANDREA de' MOZZI Inf. XV, 112
Cerchio 7 - girone 3 - Sodomiti (prima schiera)

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Membro della nobile famiglia dei Mozzi, Andrea fu cappellano dei papi Alessandro IV e Gregorio IX, e venne inviato come intermediario per la pace fra bianchi e neri, da papa Niccolò III.
Nel 1287 fu nominato vescovo di Firenze e diede impulso alla costruzione della chiesa di S. Croce e dell'Ospedale.

Con grande scalpore, nel 1295, Bonifacio VIII (il "servo de' servi", come il papa è chiamato negli atti ufficiali), lo trasferì a Vicenza ("d'Arno in Bacchiglione" Inf. XV, 113), dove Andrea de' Mozzi morì nell'anno successivo.

Poichè questo episodio appartiene alla sua giovinezza fiorentina, Dante ricorda bene questo trasferimento, le chiacchiere che ne seguirono ed i giudizi negativi sul vescovo e ciò, secondo i commentatori, spiega il tono sprezzante riservato a questo personaggio a differenza del tono pieno di rispetto adottato dal poeta con Brunetto, Prisciano e con Francesco d'Accorso.