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Argomento del Canto XXII

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L'angelo della giustizia ha già cancellato un'altra P e Dante procede senza fatica verso la sesta Cornice seguendo Virgilio e Stazio ed ascoltando, pieno di ammirazione, l'affettuoso colloquio tra i due poeti latini.

Stazio spiega a Virgilio che il suo vizio non è stato l'avarizia bensì la prodigalità, da cui poi lo aveva distolto un verso dell'Eneide. Inoltre la lettura della IV egloga virgiliana lo aveva guidato alla vera fede: egli aveva ricevuto il battesimo, ma aveva tenuto nascosta la sua fede, per questo aveva dovuto sostare a lungo nel cerchio degli accidiosi.


Stazio, poi, chiede notizie di altri poeti greci e latini e Virgilio ricorda volentieri quelli che si trovano nel Limbo.
Discorrendo, i poeti giungono alla sesta Cornice e poco dopo appare improvvisamente uno strano albero, che ha la forma di un cono rovesciato con la punta rivolta verso il basso. Dalla roccia scende l'acqua che si spande sulle fronde dell'albero da cui si odono voci che gridano esempi di temperanza: Maria alle nozze di Cana, le antiche donne romane, il profeta Daniele, l'età dell'oro, ed infine Giovanni Battista nel deserto.