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RIFEO Pd. XX, 68
Cielo VI - Giove - Spiriti Giusti, Occhio dell'aquila imperiale, ciglio

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Seduto alla mensa di Didone, regina di Cartagine, Enea racconta la notte della caduta di Troia.
Durante le scorrerie dei Greci, fra gli incendi che esplodevano in più parti della città, Enea riunisce un gruppo di giovani troiani per tentare una improbabile resistenza: il primo della lista dei compagni è, appunto, Rifeo (Eneide, II, 339) che, armatosi "di spoglie recenti", cioè delle armi strappate ai concittadini morti, si getta coraggiosamente nel combattimento.

Eneide, II, 424-429
E siamo schiacciati dal numero: Corebo per primo
da Penèleo è atterrato, della dea armipotente
vicino all'altare; Rifèo cade, il più giusto di tutti
i Teucri, il più fedele di tutti nel bene
(altro ai numi sembrò); soccombono Ipani e Dìmante
trafitti dai nostri; ...
Trad. Rosa Calzecchi-Onesti

La collocazione fra gli Spiriti Giusti di personaggi pagani quali Rifeo e Traiano, è motivata dalla riaffermazione dell'imperscrutabilità del giudizio divino che segue vie differenti dal pensiero umano.
Questo stesso concetto viene più volte sottolineato da Dante quando pone fra i salvati personaggi comunemente ritenuti morti nel peccato, ad esempio Manfredi o, viceversa, condanna altri che pur potevano vantare dei meriti.

La salvezza di Rifeo, oscuro eroe troiano che lo stesso Enea ricorda con commossi, ma brevissimi tratti, evidenzia soprattutto l'originalità di giudizio del poeta se si considera che, se l'imperatore Traiano era protagonista di una leggenda che lo diceva salvato dalle preghiere di papa Gregorio I Magno, la salvezza eterna di Rifeo è un'invenzione tutta dantesca, sottilmente giocata sugli scarni versi virgiliani.

Quando gli Spiriti Giusti, che vissero sotto l'influenza del pianeta Giove, si dispongono per Dante pellegrino in forma di aquila, a formare l'occhio si pongono gli spiriti più risplendenti, che "di lor gradi son li sommi". (Pd. XX,36)
Davide, re di Israele ed autore dei salmi, è la pupilla, mentre i cinque beati che formano il ciglio sono Traiano, Ezechia, Costantino, Guglielmo II d'Altavilla, Rifeo.