GUGLIELMO II d'ALTAVILLA, il Buono Pd. XX, 62
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Nato nel 1153, figlio di Guglielmo I e nipote di Ruggero II d'Altavilla, Guglielmo II salì sul trono di Sicilia appena tredicenne, sotto la reggenza della madre Margherita di Navarra. Nel 1171, raggiunta la maggiore età, Guglielmo II assunse in pieno il suo ruolo di re. |
Tutti i cronisti del tempo rilevano la sua attività in favore della pace e della prosperità del regno e della cristianità in generale. Egli concluse, infatti, accordi commerciali con Genova e Venezia, ottenne una lunga tregua con la Germania nella infinita vicenda delle pretese dinastiche sul regno di Sicilia e si impegnò contro i Musulmani sostenendo la terza Crociata.
Tuttavia il periodo di stabilità politica e prosperità che si identificò con il suo regno non fu merito di Guglielmo II, anche se in seguito tale merito gli fu attribuito come indica il suo soprannome "il Buono": le forze politiche (aristocrazia, clero, funzionari di stato) che fino ad allora si erano combattute per il potere senza esclusione di colpi, rinunciarono ad un tratto allo scontro.
Il 13 febbraio 1177, Guglielmo, allora ventitreenne, sposò a Palermo Giovanna, la terzogenita di Enrico II d'Inghilterra, uno dei sovrani più ricchi e potenti d'Europa, di soli dieci anni, e subito dopo l'arcivescovo della città la incoronò regina di Sicilia.
Il periodo di prosperità che seguì al matrimonio ed il grande amore che i Siciliani accordarono ai loro sovrani, favorirono le opere tipiche del tempo di pace: Guglielmo diede avvio alla costruzione del duomo e del monastero benedettino di Monreale, che il papa Lucio III elevò al rango di sede vescovile.
Il re, tuttavia, era poco dotato di saggezza politica e la regina Giovanna non gli diede mai quell'erede maschio, che, solo, rappresentava la garanzia del regno: queste due circostanze congiunte gettarono le basi del declino del regno di Sicilia già nel momento del suo massimo splendore.
All'improvviso, il 18 novembre del 1189, Guglielmo II morì a Palermo a soli trentasei anni.
Prima di morire Guglielmo aveva costretto i vassalli del regno a giurare fedeltà alla zia Costanza d'Altavilla, di cui aveva a sorpresa approvato il matrimonio, celebrato nel 1185, con Enrico VI, figlio di Federico I Barbarossa (Pg.), consegnando, così, di fatto il regno di Sicilia nelle mani degli Svevi.
Quando gli Spiriti Giusti, che vissero sotto l'influenza del pianeta Giove, si dispongono per Dante pellegrino in forma di aquila, a formare l'occhio si pongono gli spiriti più risplendenti, che "di lor gradi son li sommi". (Pd. XX,36)
Davide, re di Israele ed autore dei salmi, è la pupilla, mentre i cinque beati che formano il ciglio sono Traiano, Ezechia, Costantino, Guglielmo II d'Altavilla, Rifeo.