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Argomento del Canto XXXIII

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Le sette donne, che simboleggiano le virtù intonano il salmo che lamenta la distruzione del tempio di Gerusalemme. Beatrice invita Dante ad avvicinarsi, dichiarandogli che i colpevoli della corruzione della Chiesa saranno presto puniti.
L'impero oggi vacante non rimarrà sempre senza erede, presto arriverà sulla terra un capo, inviato da Dio, che ucciderà la meretrice ed il gigante, riportando la Chiesa alla sua virtù originaria e ristabilendo l'ordine mondano.

E' mezzogiorno e il gruppo giunge presso la fonte perenne.


Per ordine di Beatrice, Matelda guida Dante e Stazio a bere le acque dell'Eunoè, per recuperare il ricordo delle opere buone.

Infine Dante dichiara di aver compiuto la seconda cantica e di sentirsi rinnovato grazie alle virtù dell'acqua che ha bevuto, egli è quindi "puro e disposto a salire a le stelle".