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Jacopo da Lentini, vissuto fra il 1210 e il 1260 circa, fu notaio imperiale di Catania e poeta considerato da molti il caposcuola del cenacolo poetico siciliano fiorito alla corte di Federico II. Dante lo chiama "'l Notaro" (Divina Commedia, Pg. XXIV, 56) per antonomasia e lo considera l'esponente tipico della poesia di corte. |
Il "nodo" che trattenne Guittone (esponente della Scuola Toscana), Jacopo da Lentini (esponente della Scuola Siciliana) e Bonagiunta Orbicciani (che trasportò in ambiente toscano l'esperienza poetica siciliana) al di là del "dolce stile" inaugurato da Dante e dalla sua cerchia di amici, fu proprio la concezione dell'amore come passione e non come virtù od introspezione.