NATAN Pd. XII, 136
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Natan è un profeta biblico che compare nel testo sacro nel secondo Libro di Samuele. Nel cap. 7 Natan appare accanto al re Davide nel ruolo di consigliere: a lui, infatti, il re confida il suo progetto di trasportare a Gerusalemme l'Arca dell'Alleanza, nella quale erano custoditi i rotoli della legge. |
"Egli edificherà una casa al mio nome ed io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga d'uomo ... ma non ritirerò da lui il mio favore". (2 Samuele 7, 13-15)
Davide, tuttavia, avrà presto occasione di "fare il male".
Nel tempo della guerra contro gli Ammoniti, Davide, passeggiando sulla terrazza del suo palazzo, vide una donna splendida che prendeva il bagno. Nonostante avesse saputo che la donna era Betsabea, moglie del generale Uria, Davide intrecciò con lei una relazione. Quando Betsabea si accorse di essere incinta, Davide richiamò a Gerusalemme il marito di lei e cercò in ogni modo di indurlo a trascorrere una notte nella sua casa, ma, fallito ogni tentativo, rimandò Uria al fronte con una lettera per il comandante Ioab: "Ponete Uria in prima fila, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perchè resti colpito e muoia." (2 Samuele 11,15)
Trascorso il periodo del lutto, Davide sposò Betsabea ed ella partorì il figlio legittimamente, ma Natan rimproverò aspramente al re la sua condotta disonesta, profetizzandogli la morte del figlio. (2 Samuele 12).
Il tratto che accomuna gli ultimi Spiriti Sapienti della seconda ghirlanda è l'essere stati difensori, con lo spirito profetico e la predicazione, della moralità in generale e della Chiesa in particolare: come Natan rimproverò al re Davide i suoi peccati e Giovanni Crisostomo predicò contro l'immoralità della civiltà bizantina, così Gioacchino da Fiore sferzò la corruzione della Chiesa del suo tempo.