CARLO MARTELLO Pd. VIII, 31
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Figlio di Carlo II d'Angiò, lo Zoppo, e di Maria d'Ungheria, Carlo Martello nacque nel 1271. Da Clemenza, figlia di Rodolfo d'Asburgo, ebbe Carlo Roberto, che ereditò dalla nonna il trono d'Ungheria, e Clemenza, che divenne regina di Francia, sposando Luigi X. |
Nel 1294 Carlo Martello, ventitreenne, si recò a Firenze per incontrare i genitori che rientravano in Francia: per onorare il principe si predispose una delegazione, cui sembra prese parte anche Dante, di qualche anno più grande del principe. Fu forse questa l'occasione in cui i due uomini poterono conoscersi e stringere l'amicizia fondata sui comuni inclinazioni ed interessi, che giustifica il tono affettuoso e tutto giocato sul filo della memoria dell'incontro nel Paradiso. |
Nel "De Monarchia" Dante sostiene che la cupidigia disprezza l'uomo guardando esclusivamente ai beni, mentre la carità, fissando il suo centro in Dio, favorisce il bene dell'uomo, e siccome il bene maggiore dell'uomo è vivere in pace e la pace è frutto di giustizia, se ne deduce che la carità, cioè l'amore deve essere la prima delle virtù di un sovrano.
A Carlo Martello il poeta affida il compito di spiegare come l'indole non si trasmetta di necessità da padre in figlio e come sia di grande importanza scegliere una vita rispondente alle proprie naturali inclinazioni e non forzare queste inclinazioni a fini diversi.