DIDONE Inf. V, 61
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Figlia di Belo, re di Tiro, Didone era regina e fondatrice di Cartagine. Narra la leggenda che, alla morte di Belo, salirono insieme al trono i suoi due figli, Pigmalione (Pg.) ed Elisha. Il disaccordo, subito evidente, fra i due fratelli consegnò, di fatto, il potere al marito di Elisha, Sicheo, ricco cittadino di Tiro. Pigmalione per impadronirsi delle ricchezze e del potere fece assassinare il cognato e la frattura con la sorella divenne definitiva. |
"Didone ed Enea riparano in una stessa grotta.
Per prima la Terra e Giunone pronuba danno il segnale:
rifulsero lampi nell'aria a festeggiare l'unione,
e sulle cime dei monti ulularono le Ninfe.
Fu quello il primo giorno di morte, la causa prima
di tanti mali; Didone non pensa alle chiacchiere,
non pensa al suo decoro e non teme lo scandalo,
ormai non coltiva più un amore segreto,
lo chiama matrimonio, vela così la sua colpa."
Eneide IV, 201-209
Trad. C.Vivaldi
Abbandonata da Enea Didone si tolse la vita.
"Fondai una grande città, vidi sorgerne alte le mura,
vendicai mio marito, inflissi al fratello nemico
giuste pene: felice, ahi, troppo felice se solo
non fossero mai arrivate ai nostri lidi sabbiosi
navi dardanie!". Disse e premè la bocca sul letto.
"Moriamo senza vendetta - riprese - ma moriamo.
Così, anche così giova scendere alle Ombre.
Il crudele Troiano vedrà dall'alto mare
il fuoco e trarrà funesti presagi dalla mia morte".
Eneide IV, 795-804
Trad. Cesare Vivaldi