Bolgia 7
Inf. XXV, 61-151, XXVI, 1-12
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Dannati: Ladri
Pena: Il fondo della settima bolgia è pieno di serpenti. I dannati corrono terrorizzati con le mani strette da serpi dietro la schiena.
Inf. XXIV, 91-94 |
Inf. XXIV, 97-98,101-105
Ed ecco a un ch'era da nostra proda,
s'avventò un serpente ...
com' el s'accese e arse, e cener tutto
convenne che cascando divenisse;
e poi che fu a terra sì distrutto,
la polver si raccolse per sè stessa
e 'n quel medesmo ritornò di butto.
Contrapasso: Il serpente è un richiamo alla natura subdola e fraudolenta del peccato dei ladri, oltre che un chiaro riferimento alla natura ingannatrice che la Genesi attribuisce al serpente.
Le mani dei ladri sono ora strettamente legate quanto in terra furono troppo sciolte sulle cose altrui. La trasformazione, infine, evidenzia che, come in vita i ladri derubarono gli altri dei loro averi, così ora si derubano l'un l'altro dell'unica cosa che rimane indissolubilmente legata all'uomo: la personalità.
Personaggi: Vanni Fucci,
Caco,
i cinque ladri fiorentini.