Torna all'home page

 

I CINQUE LADRI FIORENTINI Inf. XXV, 34-151
Cerchio 8 - Bolgia 7 - Ladri

menu dei personaggi
menu principale


Cianfa Donati
Cianfa apparteneva alla nobile famiglia fiorentina dei Donati, che Dante conosceva bene e tra cui annoverava cari amici e fanatici nemici. Egli fu capo della parte nera, ed è probabilmente da identificarsi nel personaggio che nel 1282 fu consigliere del Capitano del Popolo. Si hanno notizie di lui vivo l'anno seguente, mentre sappiamo che nel 1289 era già morto.

Alcuni antichi commentatori lo dicono ladro di bestiame e colpevole di furto con scasso ai danni delle botteghe cittadine, ma potrebbe trattarsi di notizie nate sulla scorta dei versi danteschi.

Agnello Brunelleschi
Agnello Brunelleschi era membro della nobile famiglia fiorentina schieratasi prima con i Bianchi e poi con i Neri. Di lui non si hanno notizie certe: un commentatore anonimo dice che fu ladro fin da piccolo, quando svuotava la borsa del padre e della madre, divenendo poi ladro di botteghe, travestendosi da vecchio mendicante.

Buoso Donati
Il Buoso dantesco potrebbe identificarsi con quel Buoso Donati firmatario della pace del Cardinal Latino nel 1280, e nipote dell'altro Buoso Donati citato da Dante, nonchè zio di Corso, Piccarda e Forese, che morì intorno al 1285.
Come ladro Buoso fu complice di Francesco Cavalcanti: nell'Inferno i due continuano a scambiarsi le parti come facevano in terra.

Puccio Sciancato
Puccio Sciancato della nobile famiglia dei Galigai, di parte ghibellina, era chiamato lo "Sciancato" forse per un difetto fisico. Di lui sappiamo soltanto che nel 1286 fu bandito da Firenze e nel 1280 fu tra coloro che firmarono la pace del cardinal Latino.

Francesco de' Cavalcanti
Francesco de' Cavalcanti, detto il "Guercio", sarebbe stato assassinato dagli abitanti di Gaville, un piccolo borgo del contado fiorentino, ma non se ne conosce il motivo.
La ragione per cui questo paese deve lamentarsi per la sua morte è dubbia: o perchè era molto amato dai cittadini di Gaville, o perchè i parenti si vendicarono della sua morte uccidendo diverse persone del paese.
Non abbiamo sue notizie ed anche il nome è incerto: se Guercio, fu il soprannome, per quanto riguarda il nome i documenti sono incerti fra Guccio, Francesco e Guelfo.