CORRADO MALASPINA Pg. VIII, 65; Pg. VIII, 109
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Figlio di Federico I, marchese di Villafranca, Corrado, morto verso il 1294, era il nipote di Corrado il Vecchio, capostipite della famiglia dei Malaspina, signori della Lunigiana dall'XI sec. L'incontro di Dante con Corrado Malaspina riprende, in un'ultima variazione, i temi principali comuni a tutti gli episodi dei principi della valletta: la decadenza della attuale classe dirigente, che ha smarrito i valori della tradizione cavalleresca, e le discordie, causa di dolorosi esili. |
Pg. VIII, 128-129
... vostra gente onrata non si sfregia (non manca di fregiarsi)
del pregio de la borsa e de la spada.
La famiglia Malaspina è tra le poche casate che non si sia smarrita nella decadenza generale e Dante può a ragione lodarla e non solo per estinguere quel debito di gratitudine contratto quando casa Malaspina offrì al poeta esule ospitalità ed onore.
Il "pregio", infatti, è un termine tecnico del linguaggio cortese per indicare il "valore" nella liberalità e nelle virtù guerresche.
Pg. VIII, 118-120
Fui chiamato Currado Malaspina;
non son l'antico, ma di lui discesi;
a' miei portai l'amor che qui raffina.
Il ricordo di Corrado Malaspina il Vecchio, non serve a far luce sull'omonimia, del resto comune nelle famiglie nobili, ma riassume in una breve frase tutta la personalità di Corrado: in cima ai suoi pensieri è la famiglia ed il perdurare della sua buona fama.
Proprio questo atteggiamento, del resto positivo, pur se limitato, Corrado "raffina" nel Purgatorio, completandolo con l'amore per il prossimo e per Dio.