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Licurgo, re di Nemea, aveva affidato suo figlio ancora bambino alle cure della sua
schiava Isifile. La donna, tuttavia, per mostrare ai sette re greci che si recavano ad assediare Tebe la fonte Langia (Dante infatti chiama Isifile "quella che mostrò Langia" Pg. XXII, 112), lasciò solo il bambino che venne morso da un serpente ed in breve morì, provocando la "tristizia" del padre Licurgo, che condannò Isifile a morte. |
L'episodio cui Dante fa riferimento è tratto dall'opera di
Stazio.
Pg. XXVI, 94-95
Quali ne la tristizia di Licurgo
si fer due figli a riveder la madre.