GIUDA MACCABEO Pd. XVIII, 40
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Giuda Maccabeo, figlio di Simone, apparteneva alla nobile ed antica famiglia degli Asmonei, vissuti fra il I e il II sec. a.C., chiamati Maccabei, cioè "martelli", per la tenacia del loro impegno patriottico. Simone ed i suoi figli, infatti, organizzarono una strenua resistenza alla ellenizzazione imposta dal re di Siria, Antioco IV Epifane (Inf.), nei suoi domini, di cui faceva parte anche la Palestina. |
"Tolomeo, figlio di Abùbo, era stato costituito stratega della pianura di Gerico. Egli possedeva molto argento ed oro, poichè era il genero del sommo sacerdote. Il suo cuore si inorgoglì e si propose di impadronirsi del paese e covava perfidi disegni contro Simone ed i suoi figli per eliminarli. Simone era in visita alle città della regione ... Venne allora in Gerico insieme con Mattatia e Giuda suoi figli, ... Il figlio di Abùbo, che covava il tradimento, li ricevette nella cittadella, chiamata Dok, che egli aveva costruita, e servì loro un gran banchetto, nascondendo ivi degli armati. Quando Simone ed i figli furono inebriati, Tolomeo ed i suoi uomini si alzarono, impugnarono le armi, si scagliarono contro Simone nella sala del banchetto e trucidarono lui, i due figli e alcuni suoi servi." (1 Maccabei 16,11-16)
La caratteristica che unisce tutti gli Spiriti Combattenti per la fede è il loro essere non solo uomini d'arme, ma di tale fama da costituire un ricco materiale per la poesia.
"L'elenco dantesco, che non dà rilievo alle imprese compiute dai singoli personaggi, e si limita ad evocarli ad uno ad uno, quasi in una specie di appello o rassegna militare, isolando ogni nome con la sua aureola leggendaria, è inteso soprattutto a sottolineare l'ideale continuità della loro opera di combattenti per la vera fede, dalla conquista e difesa della Terra Promessa alle lotta contro i Saraceni nella Spagna, nella Provenza, nell'Italia Meridionale, fino alle crociate" (N. Sapegno, Commento, pag. 223).