SEVERINO BOEZIO Pd. X, 124
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l'anima santa che 'l mondo fallace |
Proprio questo atteggiamento causò, infine, la sua caduta: accusato di tradimento, fu imprigionato a Pavia e decapitato nel 524. Il suo corpo mutilato fu sepolto nella basilica di S. Pietro in Ciel d'Oro ("Cieldauro") a Pavia: tutto il Medioevo lo considerò non solo cristiano (non è certo, tuttavia, che sia stato battezzato), ma anche martire degli intrighi politici.
Nel periodo trascorso in carcere Severino Boezio scrisse la sua opera più letta e più tradotta in lingua volgare: il "De consolatione philosophiae", in cui l'autore, sul modello dei dialoghi platonici, immagina di tessere un colloquio con la Filosofia, venuta a consolarlo della immeritata condanna.
L'opera di Boezio fu fondamentale per Dante non solo nel periodo della formazione ma anche in seguito, quando, nel momento critico della morte di Beatrice, in lui si concretizzò la nuova acquisizione spirituale e poetica, il passaggio, cioè, dall'amore passione all'amore-introspezione:
Pg. XXIV, 52-54 |