BERNARDO di CHIARAVALLE (un sene) Pd. XXXI, 58; (contemplante) Pd. XXXII, 1; Pd. XXXIII, 49
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Nato a Fontainesles - Dijon nel 1091, Bernardo era il terzogenito di una ricca ed antica famiglia. Entrato a 21 anni nel monastero benedettino di Citeaux (in latino Cistercium, da cui ebbe origine il ramo cistercense della grande famiglia dei benedettini), diede inizio, tre anni dopo, alla comunità di Clairvaux. S. Bernardo divenne in breve il fulcro dell'ordine rinnovato, approvato da papa Callisto II nel 1119, ed in Italia, dove si era recato per un ciclo di predicazioni, il santo diede vita ad un gran numero di monasteri cistercensi. |
Nella riflessione teologica fu un contemplativo, tenacemente avverso al razionalismo di Pietro Abelardo (1079-1142), di cui è noto, attraverso l'epistolario, lo sventurato amore per Eloisa. Bernardo fu, inoltre, iniziatore della teologia sistematica.
Sostenitore attivissimo della seconda Crociata, scrittore raffinato e viaggiatore instancabile, Bernardo, alla sua morte, avvenuta nella Champagne nel 1153, aveva fondato 350 monasteri che vivevano secondo la sua interpretazione della regola benedettina.
Nonostante l'importanza e l'imponenza della sua opera teologica, Bernardo, canonizzato da papa Alessandro III nel 1174, è considerato un uomo d'azione ed un mistico: la conoscenza si identifica in lui con l'amore di Dio.
Dopo aver contemplato la Candida Rosa, Dante si volge a Beatrice e le chiede di rispondere alle domande che si affollano nella sua mente, ma
Pd. XXXI, 58-60
Uno intendea, e altro mi rispuose:
credea di veder Beatrice e vidi un sene
vestito con le genti gloriose.
Beatrice è tornata al suo seggio ed accanto al poeta è rimasto S. Bernardo per guidarlo nell'ultima parte del viaggio ultraterreno.
La scelta di affidare a S. Bernardo tale funzione di guida ha molteplici motivazioni: la guida di Dante doveva essere senz'altro un contemplativo, ma altri aspetti del temperamento del santo influenzarono in modo determinante la scelta di Dante.
Bernardo fu un grande mistico, che non spregiò tuttavia l'azione, ed un devoto di Maria, "umile ed alta più che creatura" (Pd. XXXIII, 2), che pose al centro della sua incessante meditazione sull'umiltà. Senza l'intercessione di Maria, infatti, Dante non può sperare di accedere alla visione di Dio, poichè "qual vuol grazia e a te non ricorre, / sua disianza vuol volar sanz'ali" (Pd. XXXIII, 14-15). Bernardo era inoltre un'oratore finissimo, tanto da meritare, fra i Dottori della Chiesa, il titolo di Doctor Mellifluus.
Con Bernardo, dunque, il processo di ascesi spirituale di Dante si conclude là dove era iniziato il traviamento: la superbia intellettuale, che aveva causato lo smarrimento nella "selva oscura", ora è redenta dal corretto utilizzo della ragione e dell'eloquenza testimoniato dal santo di Chiaravalle.