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Simone, che praticava in Samaria la professione di mago, appena battezzato, pensò di acquistare con il denaro la facoltà apostolica di comunicare lo Spirito Santo. Da questo episodio, narrato negli Atti degli Apostoli, deriva la nozione di "simonia", intesa come compravendita di cose sacre, "le cose di Dio, che di bontate / deon esser spose" (Inf. XIX, 2-4), e, più in generale, l'utilizzo dell'autorità religiosa a scopi politici. |
"V'era da tempo in città un tale di nome Simone, dedito alla magia, il quale mandava in visibilio la popolazione di Samaria, spacciandosi per un gran personaggio. A lui aderivano tutti, piccoli e grandi". La predicazione del discepolo Filippo, tuttavia, attirò molte persone ed anche Simone che chiese di essere battezzato. Egli "era fuori di sè nel vedere i segni ed i grandi prodigi che avvenivano" e "vedendo che lo Spirito veniva conferito con l'imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro denaro dicendo: 'Date anche a me questo potere ...' Ma Pietro gli rispose: 'Il tuo denaro vada con te in perdizione, perchè hai pensato di poter acquistare con denaro il dono di Dio...". (Atti 8, 9-21)
vedi:
SIMON MAGO Inf. XIX, 1
Cerchio 8 - bolgia 3 - Simoniaci