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Non è del tutto chiaro a quale re di Scozia e d'Inghilterra Dante alluda condannandone la superbia che lo spinge a varcare i confini per sempre nuove conquiste. Si pensa generalmente ad Edoardo I, figlio di Enrico d'Inghilterra (Pg. VII, 130) che, nato nel 1239, sconfisse nella battaglia di Evesham i baroni ribelli capeggiati da Simone di Monfort e salì al trono inglese nel 1272, anno della morte del padre. |
I cronisti dell'epoca, tuttavia, dicono che Edoardo I fu un re valoroso, giusto e saggio e Dante stesso esprime su di lui un giudizio positivo (Pg. VII, 132), fra il biasimo generale per i regnanti del suo tempo.
Poichè l'aquila imperiale non parla di regnanti futuri, ma di regnanti ancor vivi nel 1300, cade anche l'identificazione con Edoardo II, figlio e successore di Edoardo I.
L'evidente contraddizione si può, tuttavia, sanare tenendo presente l'incertezza delle notizie che a Dante potevano giungere dall'Inghilterra così lontana, oppure con il generale apprezzamento per la politica del re eccezion fatta per la sua inclinazione alla guerra piuttosto che alla pace.