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Agostino di Ippona

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Aurelio Agostino nacque a Tagaste, in Numidia, nel 354, figlio del decurione Patricio e di Monica, che gli diede la prima educazione cristiana.
Dopo gli studi a Tagaste e Madaura, si trasferì a Cartagine per studiare retorica. Nella città aderì al manicheismo ed intrecciò una relazione dalla quale ebbe il figlio Adeodato. Stanco dell'ambiente africano, nel 383 Agostino si trasferì a Roma e poi a Milano, dove maturò una profonda crisi religiosa.
Nel 387 ricevette il battesimo da S. Ambrogio, vescovo di Milano, si dedicò allo studio della Scrittura e, ritornato in Africa, riallacciò i rapporti con la madre Monica. Ad Ippona Agostino fu consacrato sacerdote ed alla morte del vescovo Valerio, lo sostituì sulla cattedra episcopale. Da quel momento la vita di Agostino fu completamente assorbita dalla evangelizzazione, dall'approfondimento teologico e dall'impegno per contrastare pericolose dottrine, come il manicheismo, il donatismo ed il pelagianesimo, che iniziavano a circolare anche fra il clero.

Fra le sue 1.030 opere, ampiamente conosciute nel Medioevo, spiccano le "Confessiones", il racconto sofferto dei suoi anni giovanili e della conversione; il "De Civitate Dei", che espone una filosofia della storia che ebbe capitale importanza nel pensiero politico medievale; opere su vari temi di fede di scottante attualità, quali l'immortalità dell'anima, il libero arbitrio, la Trinità.
Per Agostino l'origine di ogni conoscenza è l'illuminazione divina ed il fine della conoscenza Dio stesso. Essendo Dio il creatore del mondo, questo non potè essere se non buono: da ciò deriva che il male è una carenza di bene, mentre il peccato è provocato dalla volontà umana. Dopo la Redenzione, tuttavia, è la Grazia che sceglie, secondo disegni imperscrutabili, i destinati alla salvezza. E' per questo motivo che la Città Terrena, lo Stato, deve accettare come guida la Chiesa, espressione della Città di Dio.
Mentre Ippona subiva l'assedio dei Vandali, Agostino si spense a 79 anni. Si narra che i suoi resti furono trasportati a Cagliari e, di qui, traslati nell'VIII sec. nella basilica di S. Pietro in Ciel d'Oro a Pavia.

In seguito fu canonizzato e dichiarato Padre e Dottore della Chiesa. La dottrina della salvezza per mezzo della Grazia divina gli valse l'appellativo specifico di "Doctor Gratiae".

vedi:
AGOSTINO di IPPONA Pd. XXXII, 35
cit. Pd. X,120
Cielo X - Empireo, Candida Rosa, quarto ordine di seggi