MALEBRANCHE Inf. XXI, 76-123
Inf. XXII, 29;
Inf. XXIII, 23
Cerchio 8 - bolgia 5 - Guardiani
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Malebranche è il nome collettivo dei diavoli a guardia della quinta bolgia.
I nomi dei singoli diavoli hanno un carattere grottesco e provengono, come sostiene il Torraca, da nomi o soprannomi, derivanti da caratteristiche fisiche o morali, molto diffusi nel Duecento-Trecento e deformati in modo comico. |
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Malacoda (Inf. XXI, 76) è il capo del gruppo che tenta di impedire il cammino di Dante che è ancora vivo, ma viene messo a tacere, come già
Caronte e
Minosse, da Virgilio (
"Lascian' andar, chè nel cielo è voluto / ch'i' mostri altrui questo cammin silvestro" Inf. XXI, 83-84).
I dieci diavoli che Malacoda assegna come scorta ai due poeti sono:
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Scarmiglione (Inf. XXI, 105) il cui nome deriva probabilmente dal verbo "scarmigliare", spettinare.
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Alichino (Inf. XXI, 118): il Toschi ha dimostrato la parentela con la maschera di Arlecchino.
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Calcabrina (Inf. XXI, 118): colui che cammina sulla brina, quindi fatuo, leggero.
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Cagnazzo (Inf. XXI, 119): grosso cane.
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Barbariccia (Inf. XXI, 120).
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Libicocco (Inf. XXI, 121): equivalente a vento impetuoso.
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Draghignazzo (Inf. XXI, 121): derivato da ghigno o sghignazzo.
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Ciriatto (Inf. XXI, 122): con il termine "ciro" veniva indicato il maiale, animale lurido legato al tema della presenza demoniaca.
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Graffiacane (Inf. XXI, 122).
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Farfarello (Inf. XXI, 123): in probabile relazione con il folletto, essere mitologico e talvolta demoniaco.
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Rubicante (Inf. XXI, 123): il rabbioso, rosso di rabbia.