Torna all'home page

 

Personaggi citati

Abramo
Inf. IV, 56

menu dei personaggi citati
menu principale


Abramo fu il primo dei patriarchi biblici e le vicende della sua vita sono narrate in Genesi dal cap.11 al cap. 25.
Appartenente ad una tribù seminomade del ramo semitico, Abramo era originario della Mesopotamia, probabilmente di Ur dei Caldei. Sposata la sorellastra Sara, non avendo figli da lei, che tutti ritenevano sterile, scelse come suo erede il nipote Lot.

Radunati averi, bestiame e famiglia, Abramo, già avanti negli anni, emigrò verso ovest nella terra di Canaan. Quando ne ebbe stabile possesso, al fine di evitare spiacevoli contese, Abramo decise di separare la sua gente da quella del nipote Lot, ma, poco dopo, a causa di una prolungata carestia, fu costretto a spostarsi in territorio egiziano.
Rientrato in Canaan, Abramo dovette affrontare il problema dinastico: in caso di sterilità della moglie legittima, la legge consentiva che il marito potesse concepire il suo erede con una delle schiave di lei. Il figlio poi, partorito sulle ginocchia della legittima moglie, avrebbe avuto lo status di figlio legittimo ed erede, nel caso non fossero nati altri figli. Abramo ebbe, così, da Agar, schiava di Sara, il primogenito Ismaele.
Negli anni successivi, tuttavia, si compì quella promessa divina che era segnata nel nome stesso del patriarca:

"La mia alleanza è con te e sarai padre di una moltitudine di popoli. Non ti chiamerai più Abram (uomo di nobile stirpe) ma Abraham (padre di una moltitudine di popoli) perchè padre di una moltitudine di popoli ti renderò.". (Genesi 17, 4-5)

Sara concepì, nella sua vecchiaia, un figlio, Isacco, destinato ad essere l'erede legittimo di Abramo. Per preservare l'autorità di suo figlio, Sara fece allontanare Agar ed il figlio Ismaele, che divenne il capostipite degli Ismaeliti, gli Arabi, che riconoscono in Abramo, come gli Ebrei, il loro antenato.
Il sacrificio dell'unico figlio Isacco, prova fondamentale per la fede del patriarca, fermato dall'intervento divino, diede origine alla pratica ebraica della circoncisione.

In Inf. IV, 56, Virgilio spiega come l'anima di Abramo sia stata liberata dal Limbo dal passaggio di Cristo nel tempo intercorso fra la morte e la resurrezione.